Ex musicisti della Staatsoper Unter den Linden di Berlino denunciano gravi insulti, umiliazioni e persino attacchi fisici Replica del maestro: Falso! È per non rinnovarmi il contratto
Daniel Barenboim colpevole di bullismo e atteggiamento dittatoriale. Diventano un caso in Germania le accuse di ex orchestrali della Staatsoper unter den Linden di Berlino che puntano il dito contro il 76enne pianista e direttore d’orchestra argentino e parlano di abusi verbali, insulti, umiliazioni e persino di attacchi fisici durante le prove e dietro le quinte di opere e concerti. Pesanti gli atteggiamenti che vengono contestati al musicista di origine ebraica che, per il suo impegno a favore del dialogo in Medioriente specie con la West-Eastern Divan orchestra, ha il doppio passaporto israeliano e palestinese. Barenboim, che dal 1992 guida uno dei tre teatri d’opera di Berlino, la Unter den Linden, respinge le accuse e, pur ammettendo di avere un carattere difficile, ipotizza che montando la polemica si voglia impedire il rinnovo del suo contratto in scadenza nel 2022.
Il tutto è partito in sordina con denunce anonime di alcuni musicisti al magazine online Van che a inizio febbraio ha raccontato i frequenti sbalzi di umore in un articolo intitolato Der Poltergeist. Un lungo articolo nel quale, oltre ai molti meriti musicali e diplomatici di Barenboim, che sino al 2014 è stato direttore musicale del Teatro alla Scala, si elencano capricci, si racconta di un carattere lunatico e si parla del grande potere che il direttore avrebbe ormai all’interno del teatro d’opera berlinese. Episodi riferiti in forma anonima da orchestrali come uno scatto d’ira del maestro perché un violista aveva alzato gli occhi al cielo o perché un cantante aveva fatto un inchino in un momento, come gli insulti a un musicista poco concentrato colpito da un lutto familiare o a un altro che soffriva di influenza gastrointestinale. Accuse in forma anonima, appunto.
Qui l’articolo di Van Magazine
Il caso si è poi allargato quando alcuni ex orchestrali della Staatsoper sono venuti allo scoperto e hanno rilanciato le denunce intervenendo ad un programma di Br-Klassic. Il percussionista Willy Hilgers, in organico alla Unter den Linden dal 1998 al 2013, ha raccontato che lo stile autoritario di Barenboim e le umiliazioni subite gli avevano procurato ipertensione e depressione con conseguente assunzione di medicinali: «Ho dovuto prendere antidepressivi per due anni per potermi rimettere in sesto e poter tornare suonare». Una situazione che lo ha spinto nel 2013 a dire addio a Berlino per trasferirsi alla Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera. La paura degli improvvisi sbalzi d’umore del direttore, invece, avrebbe portato a soffrire d’insonnia Martin Reinhardt, per tredici anni trombone della Staatskapelle e ora in organico alla Filarmonica di Copenhagen. «Con Barenboim ho vissuto i momenti musicali migliori della mia carriera, ma a volte il prezzo che bisogna pagare è troppo alto» ha confidato Reinhardt a Br-Klassic che, oltre al resoconto delle denunce, ha aperto un dibattito su fino a che punto un direttore si può spingere per ottenere dai suoi musicisti l’eccellenza artistica.
Barenboim respinge le accuse di soprusi: in un’intervista a Rbb radio ha ammesso alcune intemperanze dovute al «carattere e al sangue latinoamericano», ma ha ipotizzato che tale campagna diffamatoria sia finalizzata a impedire il rinnovo del suo contratto come direttore musicale della Staatsoper. «Perché le accuse non sono emerse in precedenza, ma arrivano solo ora?» si chiede il musicista, nominato nel 2000 direttore principale a vita della Unter den Linden, ma in trattative con il teatro berlinese per estendere oltre il 2022 il suo incarico di direttore musicale dell’Unter den Linden. Barenboim, nato a Buenos Aires da genitori russi di origini ebraiche, è stato un bambino prodigio: la sua prima esibizione in pubblico al pianoforte a sette anni in argentina. Poi gli studio con Claudio Arrau e la carriera internazionale. Nel 1967 il debutto a Londra come direttore d’orchestra.
«Esamineremo tutte le informazioni che ci arrivano e poi cercheremo un dialogo e un confronto con tutti i soggetti coinvolti, a partire da Barenboim» ha detto alla Bild il direttore generale della Staatsoper Matthias Schulz. Intanto il consiglio di amministrazione dell’istituzione ha ribadito la fiducia a Barenboim.
Il caso è rimbalzato dalla Germania ai media di tutto il mondo: ne ha scritto il Times, ma la notizia è stata data anche da alcuni siti israeliani che non hanno risparmiato stoccate al musicista che in più occasioni ha espresso la sua comprensione per la causa palestinese e ha dichiarato che la soluzione alla questione mediorientale è quella dei due stati, così come sancito dagli accordi del 29 novembre 1947. Barenboim nel 1999 ha fondato con l’intellettuale palestinese Edwar Sail la West-Eastern Divan orchestra, dove suonano fianco a fianco giovani musicisti arabi e israeliani, portando nel mondo un messaggio di fratellanza e dicendo, in musica, che il dialogo è possibile.
Nella foto@Christian Mang Daniel Barenboim