Scala inclusiva, Mozart nella lingua dei segni

Via al progetto per raccontare l’opera a spettatori con disabilità con Il ratto dal serraglio nella storica regia di Giorgio Strehler Ottima direzione di Thomas Guggeis, in scena Behle e Pratt

La nave che si muove, piccola, sul fondo della scena, ritagliata come un’ombra nel bagliore bianco che invade la scena. La catena, pesante, che chiude l’ingresso del serraglio, che Pedrillo spezza e fa danzare nell’aria… Poi la stessa barca approda, a grandezza naturale, le vele arrotolate, una fila di luci a illuminare la notte che incombe, azzurra, per riportare a casa Konstanze, rapita dal Serraglio di Selim da Belmonte… La poesia di Giorgio Strehler, immagini semplici, che senza paura svelano il gioco del teatro, fatto di fondali, di quinte dipinte, di luci. E di controluce. La poesia di Die Entführung aus dem Serail di Wolfgang Amadeus Mozart, spettacolo storico del regista triestino, nato a Salisburgo nel 1965 e approdato nel 1972 al Teatro alla Scala.

Dove ora è di nuovo in scena in una bella e riuscita ripresa – grazie alla bacchetta di Thomas Guggeis e a un cast di mozartiani doc.  E dove domenica 10 marzo inaugurerà un nuovo progetto lanciato dal sovrintendente Dominique Meyer per favorire l’accessibilità al teatro alle persone con disabilità. Die Entführung aus dem Serail, Il ratto dal serraglio, sarà il primo di quattro titoli che potranno essere seguiti tramite audiodescrizione per non vedenti, sottotitoli per persone sorde, libretto accessibile e video in lingua dei segni. Posti in palco riservati durante la recita e possibilità, due ore prima dell’inizio della rappresentazione, di effettuare una visita guidata per un contatto diretto con il luogo dove poi prenderà vita la storia.

Tre opere (dopo la recita pomeridiana di domenica di Entfürung, appuntamento con Cavalleria rusticana e Pagliacci e Don Pasquale) e un balletto (La dame aux camelias) per la fase sperimentale del progetto che la Scala sta realizzando in collaborazione con l’Università di Macerata. Un progetto che oltre al “racconto” durante la recita (è possibile prenotarsi scrivendo una mail a teatroaccessibile@fondazionelascala.it) prevede la possibilità di trovare sul sito materiale come un video di presentazione con sottotitoli, voce, e traduzione in lingua dei segni italiana e un libro di sala accessibile con testi in versione a contrasto inverso e caratteri ingrandibili, traduzione in lingua dei segni italiana e audio descrizione delle immagini.

Apripista del nuovo progetto, dunque, Die Entführung aus dem Serail con la musica perfetta di Mozart e la poesia di immagini di Strehler. Spettacolo che nell’ultima ripresa, del 2017, non aveva convinto, era sembrato irrimediabilmente superato. Ma che ora trova una nuova vita, una nuova freschezza, grazie alla direzione di Guggeis (studi a Monaco, ma anche a Milano, oggi direttore musicale dell’Opera di Francoforte) che restituisce un Mozart brillante (tempi spigliati, ma anche giusti abbandoni lirici), filologicamente informato, ma mai compiaciuto di questa esattezza filologica. Una direzione teatrale quella di Guggies, in sincro perfetto con lo spettacolo di Strehler dove ci sono dentro i suoi spettacoli storici, Baruffe, Campielli, Arlecchini, Figari, Falstaff… con gli immancabili controluce, i lazzi (e le figure) della commedia goldoniana (scene e costumi sono di Luciano Daminai) che diventano personaggi mozartiani nello sguardo malinconico sulla vita e sull’amore, quello adulto di Belmonte e Konstanze e quello adolescenziale di Pedrillo e Blonde

Personaggi restituiti con grande gusto musicale da Daniel Behle (appassionato Belmonte) e Jessica Pratt (applauditissima Konstanze, più sulla difensiva nella prima aria, trascinante nella grande scena del secondo atto), da Michael Laurenz (scattante Pedrillo) e Jasmin Delfs (Blonde guizzante). Peter Rose è artista navigato per il buffo guardiano del serraglio Osmin, mentre Marco Merlini è ancora una volta il Servo muto mentre Sven-Eric Bechtolf offre la parola (da attore) a Selim.

Nelle foto @Brescia/Amisano Teatro alla Scala Die Entführung aus dem Serail

Articolo pubblicato su Avvenire del 6 marzo 2024