Caro energia e tagli ai fondi pubblici impongono un cambio nel cartellone della stagione di balletto del Teatro alla Scala. Il Piermarini annuncia che lo spettacolo Aspects of Nijinsky, previsto per novembre con la presenza sul palco dell’étoile Roberto Bolle, verrà posticipato alla stagione 2024/2025. Una decisione presa dal sovrintendente Dominique Meyer e dal direttore del Corpo di ballo Manuel Legri in accordo con il coreografo tedesco John Neumeier che avrebbe dovuto rimontare per la Scala le sue versioni di Petruska, L’apes-midi d’un faune e Le pavillon d’Armide.
«Alla luce delle esigenze di contenimento dei costi determinate da considerazioni prudenziali sull’impatto della situazione internazionale sui costi dell’energia e delle materie prime e dalle riduzioni dei contributi annunciate per il 2023, si sono rese necessarie alcune modifiche alla programmazione» fa sapere la direzione del teatro che, per gli stessi motivi, ha già ridotto il budget, come comunicato dal regista Davide Livermore, dell’allestimento de Les contes d’Hoffman, opera di Jacques Hoffenbach in scena dal prossimo 15 marzo.
Per il balletto si è preferito rimandare di due anni Aspects of Nijinsky e di sostituirlo, sempre nelle stesse date di novembre, con la ripresa di Onegin con la coreografia di John Cranko (occasione per ricordare il cinquantesimo anniversario dalla scomparsa del coreografo) sempre con Bolle in scena. Neumeier, che dal prossimo anno lascerà la direzione del corpo di ballo della Staatsoper di Amburgo, sarà presente nella prossima stagione scaligera con la ripresa della sua Dame aux camélias, balletto ispirato al romanzo di Dumas su musiche di Chopin, assente dal palcoscenico del Piermarini da sette anni.
A rendere necessario un contenimento dei costi le ripercussioni della situazione internazionale, in particolare con la guerra in Ucraina, con i rincari di energia e materie prime, ma anche la riduzione dei contributi annunciate a fine dello scorso anno dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia: nel 2023 la Scala vedrà così tagliati i trasferimenti che nel 2021 hanno visto il Comune versare nelle casse scaligere di 5 milioni 339 mila euro e la Regione 3 milioni 308 mila euro.
Nella foto @Ashley Taylor Le pavillon d’Armide