La potenza della musica. La potenza della vita che vince la morte. Raccontate dal mito. Il mito di Orfeo, il musicista che perde la moglie e decide di scendere agli inferi per riportarla in vita. E ci riesce – salvo poi tradirsi e perdere di nuovo la sposa Euridice – usando la musica, incantando le divinità degli inferi con il suono della sua lira. Il mito di Orfeo, raccontato dall’opera – di più, all’origine dell’opera perché Monteverdi quando si inventò il melodramma scelse proprio la storia di Orfeo – al centro di un nuovo festival che il controtenore Raffaele Pe lancia nella sua Lodi, insieme al suo ensemble La Lira di Orfeo (eccolo che ritorna, il mito), e intitola Orfeo week. Una settimana di concerti, laboratori, performance, happening e talk da dal 20 al 27 novembre con protagonista Pe e La Lira, affiancati, nei molti appuntamenti in calendario da artisti come il violoncellista e compositore Giovanni Sollima, l’attore Moni Ovadia, il poeta Davide Rondoni, il soprano Sunhae Im e la regista Andrée Ruth Shammah. E poi il violista Fahmi Alqhai con il suo ensemble Accademia del Piacere (al loro debutto in Italia), la violinista Anais Chen, l’arpista Chiara Granata e la compagnia di danza Fattoria Vittadini.
«Credo che una ricerca artistica abbia sempre bisogno di un luogo e di una comunità in cui costruire la propria biografia e formare il proprio linguaggio. Ancora di più questo vale per la musica, solo apparentemente la più effimera delle arti, piuttosto l’anima più profonda, seppur ineffabile, di una cultura, di un territorio» racconta Raffaele Pe, controtenore di casa nei maggiori teatri lirici e sale da concerto del mondo – in questi giorni debutta alla Staatsoper unter den Linden di Berlino con Il Giustino di Antonio Vivaldi – che ha mosso i primi passi proprio nella sua Lodi (dove è nato nel 1985) come cantore nella Cappella musicale del Duomo. «Il progetto de La Lira di Orfeo in questi anni è cresciuto moltissimo, ricevendo inviti da prestigiose istituzioni internazionali: dalla Wigmore Hall, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, passando per il Theater an Der Wien. Ma è proprio a Lodi, la nostra casa, che vogliamo invitare i tanti artisti che abbiamo incontrato in giro per il mondo e che hanno ispirato e sostenuto da sempre il nostro percorso» spiega ancora il musicista che ha imbastito un programma ricco di appuntamenti che avranno come cornice il Teatro alle Vigne e la Sala Cosway, Palazzo della Vittoria e la chiesa di Sant’Agnese e la scuola Don Lorenzo Milani. Spettacoli, ma anche laboratori per le scuole e due masterclass di canto barocco e di apra storica nella prima edizione della Orfeo week che, spiega ancora Pe, «diventa un’occasione per riflettere sul ruolo della musica oggi».
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Nella foto Raffale Pe e La lira di Orfeo
Raffaele Pe foto @Michele Monasta