Addio a Roberto Masotti, il fotografo del jazz

Lelli&Masotti, scritto tutto insieme, con la and inglese a separare (meglio, a  tenere insieme) i due cognomi, era (è, e resterà) un marchio di fabbrica unico, inconfondibile. Quello di due fotografi che con i loro scatti hanno segnato la storia della fotografia italiana e, in particolare, per chi ama la musica, quella del Teatro alla Scala, la Scala di Claudio Abbado e di Riccardo Muti e dei loro spettacoli e concerti storici dal 1979 sin sulla soglia del nuovo millennio. Hanno fotografato nel 1982 il primo concerto della Filarmonica della Scala e il Don Giovanni tutto in controluce di Giorgio Strehler Silvia Lelli e Roberto Masotti, che prima di essere la premiata ditta Lelli&Masotti erano Silvia e Roberto, ragazzi di Ravenna con la passione per la fotografia e per l’arte e il sogno di catturare con i loro scatti qualcosa di unico. Fidanzati prima, studenti, insieme, a Firenze poi marito e moglie e genitori. Sempre con una macchina fotografica al collo, ovunque, per raccontare la realtà con uno sguardo unico. Unico non solo dietro  l’obiettivo, ma, soprattutto, sulla vita. Tanto da scrivere tutto d’un fiato i loro cognomi Lelli&Masotti.

Roberto Masotti si è spento a 75 anni a Milano all’alba del 25 aprile dopo una malattia lunga un anno e mezzo. Accanto alla sua Silvia. Si è spento a Milano dove era arrivato con la moglie nel 1974, quando aveva 27 anni. Perché Roberto Masotti era nato a Ravenna nel 1947. Gli studi in industrial design, la passione per la fotografia. Insieme a quella per la musica, di tutti i generi, la classica e la contemporanea, il jazz e il pop, tanto da fondare negli anni Settanta la rivista di critica musicale Gong. E Roberto Masotti ha fotografato i gradi della musica, John Cage, Arvo Pärt, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli, Miles Davis, Franck Zappa, Cecil Taylor, Ornette Coleman, Keith Jarrett, Demetrio Stratos, Franco Battiato – è di Roberto Masotti la foto della copertina de La voce del padrone, album del 1981 del cantautore siciliano che Masotti ha iniziato a fotografare già nel 1973. Artisti “catturati” non solo in studio, in posa, ma nel loro lavoro quotidiano, nel loro fare musica. Perché la caratteristica del marchio Lelli&Masotti è sempre stata quella di esplorare le cosidette performing arts, lo spettacolo dal vivo, in tutte le sue forme. La passione di Silvia per la danza, l’amore per il jazz di Roberto il cui lavoro più noto è You tourned the tables on me, esposto in numerose città italiane ed europee, pubblicato nel 1995 e incluso nella mostra Il Secolo del Jazz curata da Daniel Soutif e promossa dal Mart di Rovereto. Una passione, quella per il jazz e la musica contemporanea, raccontata poi in Jazz Area, Diario dal Sud, Life Size Acts, wallsCAGEwalls, Naturae Sequentia Mirabilis, raccoltadisguardi, John Cage, un ritratto, Arvo Pärt, un ritratto.

Dal 1973 la collaborazione con Ecm Records con molte foto di Masotti incluse in importanti mostre dedicate all’etichetta a Brighton, Monaco di Baviera e Seoul in Corea. La lirica e la classica (e, naturalmente la danza) alla Scala di cui Roberto Masotti, insieme alla moglie, è stato fotografo ufficiale dal 1979 al 1996, formando generazioni di fotografi che poi ne hanno seguito le orme. Tanti i libri, le mostre, le installazioni, i video realizzati insieme alla moglie Silvia, con la quale condivideva anche la passione per i viaggi e la montagna: Ravenna Recenti Memorie, Bianco Nero Piano Forte, Musiche, L’attimo prima della musica, Suoni-Spazi-Silenzi, trainCAGEtrain, Note sparse, Passacaglia Alta, La Vertigine del Teatro, Theatrum Instrumentorum, Stanze al Presente.

Nelle foto Roberto Masotti con la moglie Silvia Lelli