Debutto nel 2023 per l’opera scritta dal russo Raskatov ispirata al romanzo (attualissimo) sul regime sovietico Spettacolo affidato alla regia di Damiano Michieletto coprodotto dai teatri di Amsterdam, Vienna e Palermo
Sarà Damiano Michieletto a firmare la regia de Animal farm, la nuovissima opera lirica tratta dal celebre romanzo di George Orwell La fattoria degli animali e commissionata al compositore russo Alexander Raskatov su libretto di Ian Burton dalla Dutch national opera di Amsterdam, dalla Staatsoper di Vienna e dal Teatro Massimo di Palermo. Anteprima il 4 marzo 2023 ad Amsterdam, prima ufficiale il 28 febbraio 2024 a Vienna. Poi il passaggio in Italia, a Palermo. Coproduzione dei tre teatri lirici europei che vedrà sul podio Alexander Soddy e in regia, appunto, Michieletto che da tempo sognava di realizzare uno spettacolo ispirato al romanzo che Orwell pubblicò nel 1945, quello in cui si racconta che «tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri».
Il momento scelto dai teatri di Amsterdam, Vienna e Palermo per annunciare una nuova opera ispirata a La fattoria degli animali non sembra causale. E se lo è la coincidenza fa sicuramente riflettere. Perché mentre la Russia rialza la testa e invade l’Ucraina, mentre Putin vuole ricostituire con la guerra i fasti dell’impero sovietico non si può non pensare al racconto che Orwell scrisse in piena Seconda guerra mondiale, quando la sua Inghilterra era alleata dell’Unione Sovietica di Stalin, alleanza favorita dagli intellettuali britannici, ma osteggiata da Orwell. E La fattoria degli animali è proprio una parabola sulla corruzione, sulle derive della rivoluzione e sugli effetti perversi della dittatura – e al tempo il racconto trovò molti ostacoli alla pubblicazione.
Ora il romanzo di Orwell, denuncia della dittatura sovietica, diventa un’opera lirica, affidata proprio a un compositore russo Alexander Raskatov, nato a Mosca nel 1954 e trasferitosi prima in Germania e poi in Francia. Raskatov, che nel 2010 ha fatto scalpore con la sua versione in musica di Cuore di cane di Michail Bulgakov (l’opera nel 2013 si è vista anche dal Teatro alla Scala), per la sua partitura ha scelto temi popolari russi e riferimenti alla storia musicale del suo paese e ha deciso di concentrarsi sulla domanda centrale del romanzo di Orwell: «Come è possibile che i cosiddetti leader del popolo usino con successo la retorica della libertà e dell’uguaglianza nella ricerca del potere spietato e dei loro interessi personali?».
Britannico, classe 1982, il direttore d’orchestra, Alexander Soddy. Italiano il regista Michieletto – che con questa produzione debutta alla Staatsoper di Vienna – che si dice «affascinato dal potenziale scenico delle sorprendenti complicazioni della favola e dai caratteri ben definiti dei personaggi», gli animali della fattoria.