La storica Società concertistica di Milano invita il pubblico ad acquistare un posto per la serata con le Voci bianche che sarà poi donato agli ospiti di realtà caritative
Un biglietto sospeso. Come capita con il caffè a Napoli. Un biglietto sospeso per il Concerto di Natale della Società del Quartetto. Perché, dicono dalla storica istituzione musicale milanese citando il compositore ungherese Zoltan Kodály, «la musica non è un privilegio per pochi, ma un bene per tutti». Così il 14 dicembre in Sala Verdi del Conservatorio per il concerto del Coro di voci bianche dell’Accademia del Teatro alla Scala diretto da Bruno Casoni, duecento poltrone azzurre saranno riservate agli ospiti dell’Opera cardinal Ferrari, della Caritas Ambrosiana, dell’Opera San Francesco per i poveri e di Casa Jannacci.
«Milano è una città di cultura, ma soprattutto di solidarietà» dice Ilaria Borletti Buitoni, presidente della Società del Quartetto, riassumendo il senso di un’iniziativa che mette in campo, accanto alla solidarietà e all’inclusione, la bellezza della musica. È già possibile acquistare al costo di 20 euro un biglietto da donare – o sul sito quartettomilano.it o nella sede della Società in via Durini 24 –, un biglietto sospeso che poi il Quartetto consegnerà alle istituzioni caritative coinvolte. «Con l’iniziativa ci rivolgiamo a chi non ha la possibilità di partecipare ai nostri concerti, condividendo accanto a meritevoli istituzioni benefiche il principio secondo cui la musica, così come l’arte in generale, è patrimonio di tutti, una porta aperta verso la conoscenza».
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Appuntamento alle 20.30 di martedì 14 dicembre in Sala Verdi del Conservatorio con il Coro di voci bianche dell’Accademia del Teatro alla Scala diretto da Bruno Casoni che, insieme a Marco De Gaspari al pianoforte, Diletta Sereno all’arpa e Michele Nani come voce recitante, proporrà un programma tutto natalizio: sul leggio autori del Novecento come Britten, Absil, Williams, Rutter, Wilhousky e Papoulis.
Un’iniziativa che il Quartetto, fondato nel 1863 da Arrigo Boito e Tito Ricordi, mette in campo insieme al Comune di Milano per rilanciare «ancora una volta l’impegno dell’istituzione quale Società aperta a tutto il pubblico cittadino, capace di offrire occasioni di condivisione e comunità anche alle fasce sociali più fragili» spiega ancora la presidente Borletti Buitoni. Un’iniziativa accolta con favore dalle realtà caritative coinvolte. «Crediamo che l’accesso alla cultura e alla bellezza sia un diritto fondamentale che deve essere riconosciuto a tutti, al pari di altri diritti e bisogni primari» dice Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana. Gli fa eco Pasquale Seddio, presidente dell’Opera cardinal Ferrari per il quale il biglietto sospeso è «un’occasione che rende protagoniste quelle persone che troppo spesso nella nostra città sono invisibili, ai margini del mercato delle relazioni sociali. Un’iniziativa che nutre lo spirito di musica e cultura». Fra Marcello Longhi, presidente dell’Opera San Francesco per i poveri, ricorda che «le persone che ogni giorno assistiamo sono così chiuse nelle loro preoccupazioni e nelle loro difficoltà che non riescono più ad apprezzare la bellezza» mentre Michele Petrelli, direttore Politiche sociali del Comune di Milano, accoglie con entusiasmo «l’invito riservato agli ospiti di Casa Jannacci perché l’inclusione sociale può assumere varie forme e passare da diversi canali, soprattutto quello della cultura».
Articolo pubblicato su Avvenire del 3 dicembre 2021