Un messa cantata. Eseguita, come avveniva ai tempi di Franz Joseph Haydn o di Wolfgang Amadeus Mozart, durante la celebrazione liturgica. Succederà il 3 novembre alle 19 nella basilica di San Petronio a Bologna (l’ingresso è libero) quando l’arcivescovo bolognese, il cardinale Matteo Zuppi, presiederà la celebrazione eucaristica, concelebrata da monsignor Stefano Ottani e da monsignor Oreste Leonardi, all’interno della quale sarà eseguita Cantus Bononiae. Missa Sancti Petroni scritta da Marco Taralli su commissione dell’associazione culturale Messa in Musica e del Teatro Comunale di Bologna. Il compositore abruzzese, nato a L’Aquila nel 1967, ha messo in musica l’Ordinarium della messa con il Kyrie, il Gloria, il Credo, il Sanctus, il Benedictus e l’Agnus Dei nel classico testo latino. «Perché il latino?» si chiede Taralli. «Perché è una lingua che genera vibrazioni da tremila anni, da duemila come lingua sacra. Ha una forza dalla quale è impossibile prescindere». All’Ordinarium è stato affiancato un Proprium scritto appositamente per San Petronio a Bologna. Sono tre testi tratti dal Liber Paradisus resi poeticamente in italiano da Davide Rondoni. Risuoneranno durante l’Offertorio, alla Comunione e come canto di congedo.
«La composizione di una Messa è la risposta alla necessità di dare voce alla parte sacra della nostra anima con un linguaggio contemporaneo, in grado di emozionare anche nel Terzo millennio» spiega Taralli che ha scelto volutamente «un’orchestra di dimensioni ridotte, due clarinetti, due corni, una tromba, un trombone, due percussioni e archi adeguati a quest’organico. Ho cercato di dare un senso di essenzialità restando fedele ad un principio quello che la musica, anche quella sacra, deve saper esprimere, raccontare, narrare. Ho provato a mettere in musica l’anima di Bologna, che è il lavoro, inteso come lavoro puro, non finalizzato necessariamente a un risultato, quel lavoro che è bello in quanto tale. Perché il lavoro è bellezza». Ad eseguire Cantus Bononiae. Missa Sancti Petroni l’orchestra e il coro del Teatro Comunale di Bologna, sul podio Antonino Fogliani, mentre le voci soliste saranno quelle del mezzosoprano Veronica Simeoni e del baritono Simone Alberghini. «Alle due voci soliste di timbro centrale ho accostato un coro misto a quattro parti, che nella sua massa vocale evoca il popolo, e un coro di voci bianche, dal colore ovviamente più etereo» racconta ancora Taralli.
La partitura si ascolterà in prima assoluta in San Petronio, ma Cantus Bononiae. Missa Sancti Petroni è stata già eseguita a porte chiuse al Comunale il 22 settembre per realizzare un’incisione che presto sarà pubblicata da Tactus.