Inaugura Les vêpres siciliennes di Verdi diretti da Wellber nuovo spettacolo della regista palermitana Emma Dante Poi opere e econcerti dedicati a Falcone e Borsellino
Saranno Les vêpres siciliennes di Giuseppe Verdi a inaugurare il 20 gennaio la nuova stagione del Teatro Massimo di Palermo. Una stagione tutta dedicata al ricordo dei trent’anni delle stragi di Mafia del 1992 che culminarono negli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il capolavoro di Verdi, nella versione grand opéra arriva per la prima volta nel teatro lirico siciliano: sul podio il direttore musicale del Massimo, Omer Meir Wellber, in regia la regista palermitana Emma Dante per uno spettacolo coprodotto dal Massimo con il San Carlo di Napoli, il Comunale di Bologna e il Teatro Real di Madrid. Un titolo scelto per aprire la stagione del 2022 nel quale il Massimo vuole fare memoria della drammatica stagione delle stragi di mafia. Perché, spiega il sovrintendente Francesco Giambrone, «tutti abbiamo l’obbligo della memoria. E un debito di riconoscenza nei confronti di chi ha dato la vita per la Sicilia». Eventi drammatici che innescarono una stagione di rivolta e di partecipazione della società civile che generò tra le tante reazioni anche la riapertura del Teatro Massimo, avvenuta nel 1997.
«Il Massimo è emblema della città di Palermo. E con la città ha vissuto mortificazioni e glorie, oblio e riscatto, miserie e splendori. È protagonista indiscusso di quel cambiamento culturale che è in costante divenire. Quest’anno la programmazione del 2022 è interamente dedicata alla memoria delle stragi di mafia del 1992 di cui l’anno prossimo ricorrerà il trentennale e che hanno segnato non soltanto la storia della nostra città ma di tutto il paese. Da quel 1992, però, è partito un moto di ribellione e di grande impegno civile» ha ricordato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presidente della fondazione Teatro Massimo.
Dopo l’inaugurazione con Les vêpres siciliennes, diversi i titoli messi in cartellone (che prosegue sino ad ottobre) per fare memoria dei drammatici eventi che segnarono la Sicilia e l’Italia. Titoli “politici” di Verdi come Simon Boccanegra, diretto a febbraio da Francesco Ivan Ciampa con protagonista Placido Domingo nell’allestimento di Sylvano Bussotti (scomparso di recente), o Nabucco, che chiderà il cartellone con la bacchetta di Francesco Lanzillotta. E poi il Roberto Devereux di Gaetano Donizetti, Tosca di Giacomo Puccini e Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa.
Ma sarà maggio il cuore della stagione palermitana. Sul palco del Massimo andrà in scena Cenere, l’opera inchiesta di Gery Palazzotto su musiche di Marco Betta (che è direttore artistico del teatro lirico palermitano), Fabio Lannino e Diego Spitaleri. Un titolo che, dopo Le parole rubate e I traditori, vede chiudersi la trilogia dedicata ai misteri delle stragi di mafia. Il 23 maggio, giorno dell’omicidio di Giovanni Falcone, One minute of no silence un progetto collettivo che unisce artisti di tutto il mondo nel comporre un minuto di musica originale che, inviata via web, comporrà una sinfonia di “minuti di non silenzio” in memoria delle vittime delle stragi. E sempre il 23 maggio Omer Meir Wellber dirigerà la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi. Il mese di maggio si chiuderà con una prima assoluta: il 27 maggio debutta al Regio di Torino Falcone e Borsellino. L’eredità dei giusti, partitura commissionata a Marco Tutino dal Massimo, da Torino, da MiTo SettembreMusica e Piccolo Teatro di Milano. L’opera arriverà a Palermo, nella cornice del Teatro di Verdura, il 19 luglio, giorno della morte di Paolo Borsellino.
«La programmazione 2022 riconquista con la riapertura la volontà di elaborare una narrazione culturale capace di sguardi molteplici di alto livello artistico, valorizzando le forze interne del teatro, preservando il livello occupazionale e mantenendo gli impegni assunti con gli artisti che hanno subìto la cancellazione delle produzioni nel periodo della chiusura e dell’emergenza sanitaria. Dedichiamo questa nuova stagione alla capacità di resistere e di reagire pur in situazioni difficili, a volte estreme, come quelle in cui il mondo del teatro si è ritrovato» spiega il sovrintendente Giambrone. E per celebrare i venticinque anni dalla riapertura del Teatro Massimo il 12 maggio Michele Mariotti dirigerà la Sinfonia n. 2 Resurrezione di Gustav Mahler.
Leggi qui il programma della stagione 2022 del Teatro Massimo