Presentati i nuovi cartelloni del Regio e del Comunale
Prove di ripartenza. Le stanno facendo i teatri italiani dopo il via libera da parte del governo al ritorno alla capienza al 100% delle sale. Un segnale importante aver riaperto al 100% e non al 75 o all’80, dicono a una sola voce gli operatori teatrali, che da sempre ribadiscono che «i teatri sono luoghi sicuri». Provano a ripartire Torino e Bologna. Il Regio, nel capoluogo piemontese, il Comunale in quello emiliano. In due modi differenti. Perché il Regio, guidato dal commissario straordinario Rosanna Purchia, deve risollevarsi dalla crisi e dai buchi di bilancio lasciati, non dalla pandemia, ma dalle gestioni precedenti. Il Comunale di Bologna, con al timone Fulvio Macciardi, riparte da un nuovo direttore musicale, Oksana Lyniv, prima donna a ricoprire un ruolo del genere in un teatro italiano. Regio e Comunale hanno presentato le loro nuove stagioni, entrambe ai nastri di partenza a gennaio 2022.
A Torino torna Riccardo Muti con il Don Giovanni di Mozart Continuano i lavori per il rinnovo della macchina scenica
Solitamente erano questi i giorni in cui si inaugurava la stagione al Teatro Regio di Torino. Non è così in questo 2021. E, per una volta, non è colpa della pandemia. Il teatro di piazza Castello, completamente rinnovato nel 1973, è in questi giorni un cantiere. Lo è il palcoscenico dove, grazie a un finanziamento da 8,5 milioni di euro del ministero della Cultura, si sta adeguando e rinnovando l’impianto scenico. «Lavori che si interromperanno a fine anno per proseguire tra giugno e settembre del 2022, quando i nostri spettacoli si trasferiranno sotto le stelle. Lavori che porteranno il Regio, nato nel 1740 e uno dei teatri più antichi d’Europa, ad essere uno dei più tecnologici del mondo». Il commissario straordinario Rosanna Purchia, arrivata a Torino dopo la crisi profonda che ha colpito il teatro lirico piemontese, lo dice presentando il cartellone 2022. «Una stagione lunga dodici mesi. Ed è un sollievo poter tornare al Regio e a prospettive “aperte” e “luminose”: è il nostro ritorno alla normalità, dopo il lungo periodo di angoscia, difficoltà, ma anche di duro impegno. È il nostro ritorno al 100%» dice la Purchia che, dopo anni passati al Piccolo Teatro di Milano ha guidato come sovrintendente il San Carlo di Napoli, la sua città. Ora è a Torino dove ha messo a segno il colpo di portare, per la prima volta, Riccardo Muti. Il direttore napoletano, dopo aver realizzato a febbraio a porte chiuse il Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart (allestimento firmato da Chiara Muti proprio per il San Carlo), chiuderà la prossima stagione, a novembre 2022, con Don Giovanni, sempre con la regia della figlia Chiara, progetto che doveva andare in scena a luglio a Firenze, ma poi saltato e ora riprogrammato a Torino in coproduzione con il Massimo di Palermo (altro teatro dove Muti è stato a fare musica, con un Requiem di Verdi, nei mesi di chiusura dei teatri). In scena Luca Micheletti, Eleonora Buratto, Mariangela Sicilia, Giovanni Sala, Alessandro Luongo e Francesca Di Sauro.
Il logo della stagione 2022 del Teatro Regio di Torino
La stagione del Regio di Torino, 100% Regio, si aprirà il 12 febbraio 2022 con La bohème di Giacomo Puccini, pera che debutto proprio al Regio nel 1896. Sul podio Pier Giorgio Morandi, in scena un nuovo allestimento di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi con scene e costumi ripresi dai bozzetti e dai figurini originali di Adolf Hohenstein. Titoli popolari, per riportare il pubblico a teatro 8e far lavorare la biglietteria, voce fondamentale nei bilanci). A marzo Francesco Lanzillotta dirige Norma di Vincenzo Bellini nell’allestimento (anche questo in arrivo da Napoli) di Lorenzo Amato: Gilda Fiume è la sacerdotessa, Dmitry Korchak Pollione e Annalisa Stroppa Adalgisa. Ad aprile tocca ancora a Puccini con Turandot che torna nell’allestimento realizzato proprio per il regio da Stefano Poda: dirige Jordi Bernàcer, protagonista Ingela Brimberg. Non solo best seller, ma anche un tiolo raro, La scuola de’ gelosi di Antonio Salieri che va in scene per la prima volta a Torino nello spettacolo firmato per il Theater an der Wien da Jean e affidato alla bacchetta di Nikolas Nägele.
In attesa di novembre e del Don Giovanni di Muti, in estate il Regio si trasferisce nel cortile di Palazzo Arsenale per la seconda edizione (la prima quest’anno) del Regio opera festival. Si parte con Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni diretta da Francesco Ivan Ciampa e con la regia di Gabriele Lavia. Carmen di Georges Bizet vedrà sul podio Daniel Oren, in regia Paolo Vettori, Ketevan Kemoklidze nel ruolo della zingara. Ancora Puccini e un altro titolo da tutto esaurito con Tosca diretta da Stefano Ranzani e affidata alla regia di Daniele Abbado con protagonista Maria Agresta. L’opra buffa Don Checco di Nicola De Giosa sarà diretta da Francesco Omassini e messa in scena da Mariano Bauduin. Sapazio anche al balletto con Svetlana Zakharova accompagnata dal violino del marito Vadim Repoin e con il Bejart Ballet di Losanna impegnato ne L’uccello di fuoco di Bejart e in Tous les hommes presque toujours s’imaginent. Firmato da Gil Roman.
Scopri qui la stagione del Teatro Regio di Torino
A Bologna il nuovo direttore musicale Oksana Lyniv sceglie Wagner, Cajkosvksij e Giordano per il suo debutto
Bologna e il Teatro Comunale ripartono – in realtà nel capoluogo emiliano non sono fermi, in questa fine anno propongono un tris di spettacoli con Barbiere di Siviglia, Adriana Lecouvreur e Cenerentola – da Oksana Lyniv che il 14 e 15 gennaio sarà sul podio dell’Auditorium Manzoni per un’anteprima della stagione dirigendo il primo atto della Walküre di Richard Wagner, proposta in forma di concerto con Elisabet Strid, Stuart Skelton e Georg Zeppenfeld,insiema al poema sinfonico Tod und Verklärung di Richard Strauss. La Lyniv ad aprile dirigerà Iolanta di Petr Il’Ic Cajkovskij in forma di concerto con le voci di Liudmyla Ostash, Dmytri Popov e VitaliyBilyy mentre a ottobre affronterà per la prima volta il verismo italiano dell’Andrea Chénier di Umberto Giordano messo in scena da Pier Francesco Maestrini con Gregory Kunde e Luciano Ganci a darsi il cambio nei panni del protagonista.
Dieci titoli, sette nuove produzioni, una prima italiana e una prima per bologna i titoli della stagione che si apre il 29 gennaio con Tosca diretta da Daniel Oren e con la regia di Hugo De Ana. Dal Rossini opera festival (che lo coproduce con Bologna e Muscat) arriva, a febbraio, Il signor Bruschino con la regia di Barbe & Doucet, e con la bacchetta (come qusta estate al Rof) di Michele Spotti. A marzo una prima per Bologna dove non era mai andata in scena Ariadne auf Naxos di Richard Strauss: nuova produzione del regista scozzese Paul Curran mentre sul podio ci sarà (anche lui alla sua prima volta con la partitura) Juraj Valčuha. Protagonisti Meagan Miller, Daniel Kirch, Olga Pudova e Markus Werba.
Il Teatro Comunale di Bologna
A maggio Silvia Paoli firma una nuova regia per Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti affidata alla bacchetta di Andriy Yurkevich e alle voci di Olga Peretyatko, Stefan Pop e Mirco Palazzi mentre a giugno il progettista della luce Mario Nanni mette in scena Luisa Miller di Giuseppe Verdi con Daniel Oren sul podio. Sempre a giugno arriva Otello, altro titolo verdiano, progettato da Gabriele Lavia pe il PalaDozza nello scorso autunno, ma bloccato dal secondo lockdown: stessa bacchetta, quella di Asher Fisch, e stesse voci Gregory Kunde, Mariangela Sicilia e Franco Vassallo. Finale di stagione a novembre con un nuovo Lohengrin (titolo di Wagner che nel 1871 venne rappresentato per la prima volta in Italia proprio a Bologna) ideato da Luigi De Angelis della compagnia Fanny & Alexander e diretto da Asher Fisch e a dicembre con la verdiana Traviata con Riccardo Frizza sul podio e Alessandro Talevi in regia.
Il Comunale ha già annunciato (ma lo si sapeva, perché era un progetto pluriennale di Macciardi) che la stagione del 2023 si aprirà con il Rosenkavalier di Richard Strauss con la regia di Damiano Michieletto, spettacolo che il Bologna ha coprodotto con La Monnaie di Bruxelles e con l’Opera di Vilnius, dove è andato in scena a settembre.