Succede anche a Torino, all’Auditorium Toscanini della Rai. Succede – come era capitato con Daniele Gatti al Maggio musicale fiorentino e con Michele Maiotti al Teatro dell’Opera di Roma – che l’orchestra applauda il pubblico tornato in sala, dopo sei mesi di chiusure, ad ascoltare musica dal vivo. Entra Roberto Ranfaldi, il primo violino, e tutti i musicisti dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai si alzano in piedi, si girano verso la platea, applaudono il pubblico, duecento ascoltatori distanziati e con la mascherina sul vico. Ormai è quotidianità. A Torino, alla Rai, la musica riparte da dove si era fermata, perché sul podio del concerto di giovedì 6 maggio c’è Fabio Luisi, direttore che era su quello stesso podio il 22 ottobre dello scorso anno per l’ultimo concerto con il pubblico in sala.
Liszt e Cajkovskij per Fabio Luisi nominato, poche ore prima del concerto, direttore emerito dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai. Titolo strano, quantomeno curioso, in quanto l’appellativo di “emerito” spetta solitamente a chi ha già ricoperto il ruolo per il quale viene nominato emerito: senza scompare il Papa emerito, Benedetto XVI, si pensi al Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano o ad Antonio Pappano che dal 2023 sarà direttore emerito di Santa Cecilia dopo aver guidato l’Accademia per diciotto anni… ma Fabio Luisi non è mai stato direttore musicale o principale dell’orchestra torinese. Sarà, comunque, direttore emerito: incarico senza scadenza, tre o quattro programmi l’anno con l’orchestra. Robert Trevino, invece, sarà direttore ospite principale per tre anni: il trentasettenne texano di origini messicane dirigerà tre programmi a stagione e guiderà i musicisti della Rai in alcune tournée all’estero. Lusi emerito, Trevino ospite principale, ma per ora nessun nuovo direttore musicale o principale dopo i mandati di James Conlon e Juraj Valcuha.
Fabio Luisi ha inaugurato il suo titolo riportando il pubblico all’Auditorium Toscanini con un trascinante Concerto n. 1 in mi bemolle maggiore
per pianoforte e orchestra di Franz Liszt grazie all’inventiva sorprendente unita a una tecnica di ferro di Alexander Malofeev e con una granitica e solenne Sinfonia n. 6 in si minore Patetica di Petr Il’Ic Cajkovskij. Applaudita dal pubblico a sua volta applaudito dall’orchestra.
Nelle foto @Più Luce Fabio Luisi e Robert Trevino sul podio dell’Orchestra Rai