Allestimenti tra reale e virtuale per riespttare le regole realizzati dalle maestranze dell’anfiteatro lirico veronese Inaugura Aida con Muti poi tutti i titoli cancellati nel 2020
Riparte, almeno questa è la speranza, da dove si era dovuta fermare a causa del Covid. L’Arena di Verona presenta il cartellone del festival lirico 2021. Ed è lo stesso annunciato per il 2020, prima che la pandemia bloccasse tutto e costringesse tutti a ripensare i programmi. Perché la scorsa estate l’Arena non si è fermata, ma ha proposto una serie di gala con la musica (anche fisicamente) al centro: orchestra dove un tempo c’era la platea, spettatori, distanziati, sulle gradinate. E ora è tempo di tirare fuori dal cassetti i titoli archiviati e riprogrammarli in allestimenti che, annuncia il sovrintendente Cecilia Gasdia, saranno «scenografici, grandiosi, ma allo stesso tempo immateriali. A conferma della spettacolare tradizione dell’Arena, e che solo l’Arena può permettersi di creare, ma completamente nuovi e compatibili con le norme sul distanziamento sanitario».
Cavalleria rusticana e Pagliacci, Aida, Nabucco, Traviata e Turandot saranno proposti «in nuovi allestimenti nel pieno rispetto delle misure di sicurezza. Allestimenti più leggeri e meno architettonici rispetto alla tradizione, ma più tecnologici, che vedranno l’utilizzo di spettacolari ed innovative video proiezioni, adatte a vestire l’imponente cornice areniana». La sovrintendente Gasdia parla di spettacoli che saranno realizzati «da tutti i lavoratori dell’Arena che firmeranno gli allestimenti come un vero collettivo artistico. Un problema, quello sanitario, che diviene opportunità di rinnovamento interpretativo e che testimonia nei fatti l’eccellenza dei comparti areniani che si esprimeranno realizzando in modo collegiale ogni nuovo allestimento».
Nessun annuncio è stato ancora fatto, ma da queste parole (e dai bozzetti di Aida e Turandot consegnati alla stampa – strutture con grandi schermi e pedane sulle quali proiettare immagini e muovere i cantanti) si intuisce che i vertici artistici dell’Arena (che lo scorso anno hanno confezionato la parte visiva dei gala) firmeranno gli allestimenti delle opere anche attingendo a piena mani dal grande patrimonio custodito nei magazzini areniani. Perché , spiegano da Verona, «il palco tornerà nella sua posizione originaria e le nuove tecnologie si integreranno nella tradizione degli storici ed iconici allestimenti, consentendo di dare finalmente luce e voce alle preziose maestranze areniane nel loro nuovo ruolo di protagonisti del processo creativo».
Innovazione e tradizione, dunque, per il cartellone 2021 che si apre con un’inaugurazione di lusso (già annunciata a luglio dello scorso anno), Aida di Giuseppe Verdi diretta da Riccardo Muti: il 19 e il 22 giugno esecuzione in forma di concerto per ricordare i centocinquant’anni dalla prima assoluta del capolavoro verdiano avvenuta il 24 dicembre 1871 all’Opera del Cairo. Il maestro torna in Arena dopo aver diretto una sola volta nell’anfiteatro veronese: era il 7 agosto 1980 e Muti aveva sul leggio la Messa da Requiem di Verdi. Sonya Yoncheva canta per la prima volta Aida, Francesco Meli è Radames, Anita Rachvelishvili è Amneris, Ambrogio Maestri è Amonasro, Michele Pertusi si concede un cameo nella parte del Re.
I cast delle opere in programma sono gli stessi già annunciati lo scorso anno: in Turandot cantano Anna Netrebko e Yusif Eyvazov (protagonista anche di Cavalleria e Pagliacci), Roberto Alagna e Aleksandra Kurzak in Cavalleria e Pagliacci, Katia Ricciarelli che veste i panni di Mamma Lucia in Cavalleria, Lisette Oropesa, Aida Garifullina e Sonya Yoncheva si danno il cambio nei panni di Violetta in Traviata, Marina Rebeka è Nedda nei Pagliacci, Angela Meade protagonista di Aida, Luca Salsi si sdoppia tra Amonasro e Nabucco. Per i centoventi anni dalla morte di Verdi Speranza Scappucci dirige la Messa da Requiem. E accanto ai gala Domingo opera night, Jonas Kaufmann gala event e alla Nona di Ludwig van Beethoven non può mancare la danza con l’atteso appuntamento con il Bolle and friends.
«Durante questo lungo e complicato inverno non abbiamo mai smesso di lavorare, nonostante le incertezze economiche ed organizzative. Dopo un anno dal primo lockdown la situazione è ancora molto grave. Mancano certezze sul futuro e rispetto a ciò che vivremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Come l’anno scorso però, se pur con difficoltà ancora maggiori frutto di un anno di crisi, l’Arena è pronta a ripartire nuovamente» spiega il sindaco di Verona e presidente della fondazione lirica Federico Sboarina che ricorda come «un anno fa eravamo convinti che per l’estate 2021 l’emergenza sarebbe terminata, invece siamo ancora alle prese con una situazione altrettanto complicata. Tuttavia, come promesso, quest’anno faremo quello che avevamo detto per accendere il palco dell’Arena. Una sfida che vogliamo vincere con l’innovazione, l’impegno straordinario e il coraggio che ci contraddistinguono e che hanno permesso di accendere la musica anche nell’anno orribile del Covid».
Nella foto il bozzetto di Turandot. Qui il cartellone 2021