Doveva, in un certo senso, “riparare” il festival estivo azzoppato dal Covid. Due titoli, con il pubblico (in sicurezza) in sala. Invece l’edizione autunnale del Rossini opera festival si è trasformata in una rassegna in steraming a causa del nuovo dpcm che ha chiuso (ancora una volta) teatri e cinema. Ma a Pesaro non hanno messo la retromarcia. Anzi. Avanti tutta con il programma approntato. E non solo in recita unica, ma rispettando tutte le repliche in cartellone. Così per tre sere si rivede il Barbiere di Siviglia nella regia (del Rof 2018) inutilmente volgare di Pier Luigi Pizzi: lo spogliarello di Figaro sul Largo al factotum, degno di una commedia scollacciata con Lino Banfi che guarda dal buco della serratura Edwige Fenech che si fa la doccia, è semplicemente di cattivo gusto così come la finta comunione di don Basilio a don Bartolo con una fetta di salame.
Spettacolo (con Pizzi che rifà sempre se stesso) che la direzione di Michele Spotti fa subito dimenticare, offrendo una lettura raffinata e piacevolmente scanzonata allo stesso tempo, capace di restituire in tutta la sua malinconica e spensierata bellezza la partitura (perfetta) di Rossini. Lettura appassionata (Spotti guida l’Orchestra sinfonica Rossini disposta nella platea del Teatro Rossini) quella del direttore lombardo, fatta di un accurato scavo nel testo che viene restituito nella sua “leggerezza” piena di vita. Grazie anche alle prove eccellenti di Juan Francisco Gatell, un Almaviva musicalmente esemplare (che bello il rondò finale centellinato in tempi e dinamiche così da farlo assaporare come mai si era ascoltato) e scenicamente impeccabile, di Michele Pertusi, Don Basilio da manuale di canto rossiniano, di Carlo Lepore, don Bartolo irresistibile nella nel suo essere tragica caricatura. Con la sua voce calda e scura Aya Wakizono fa una Rosina giovane e risoluta mentre Iurii Samoilov parte a fatica (specie nella celeberrima sortita, forse anche perché scenicamente la regia non lo aiuta a disegnare il suo personaggio), ma poi offre piglio e simpatia a Figaro.
Nella foto @Studio Amati/Bacciardi Il barbiere di Siviglia