La scelta del ministro Franceschini dopo il buco di bilancio e l’inchiesta sulla sovrintendenza di William Graziosi Mossa che potrebbe risolvere la crisi al Piccolo di Milano con il cda diviso sul nome della manager per la direzione
C’è voluta tutta l’estate, ma poi il commissario al Teatro Regio di Torino è arrivato: è Rosanna Purchia, che di recente ha chiuso il suo mandato di sovrintendente al Teatro San Carlo di Napoli (la sua città, dove è nata nel settembre del 1953) passando il testimone Stephane Lissner. L’ha nominata commissario straordinario il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini dopo aver sciolto attraverso un decreto il consiglio di indirizzo della fondazione lirica del capoluogo piemontese. «Auguro ogni successo a Rosanna Purchia nel rilancio del Regio di Torino, una prestigiosa realtà della cultura e della lirica italiana ora affidata a una valida professionalità» scrive Franceschini in un comunicato.
Rosanna Purchia, che prima di guidare il San Carlo aveva costruito la sua carriera al Piccolo Teatro di Milano accanto a Giorgio Strehler, dovrà sbrogliare una matassa complessa il cui ultimo nodo è il bilancio consuntivo 2019 che presenta un passivo di 2,3 milioni di euro. «Una situazione non ripianabile alla luce dell’attuale contesto» aveva spiegato a giugno il sindaco di Torino, nonché presidente della fondazione lirica, Chiara Appendino invocando il commissariamento. Ma i guai del Regio iniziano ben prima di questo 2020, vanno indietro nel tempo, almeno ad aprile del 2018 quando proprio la giunta Cinque Stelle aveva rotto i rapporti con l’allora sovrintendente Walter Vergnano che, dopo 19 anni alla guida del Regio, si era dimesso prima della scadenza del suo mandato. Una scelta che si era portata dietro l’addio del direttore musicale Gianadrea Noseda.
Ai vertici del Regio la giunta Appendino aveva subito portato William Graziosi il cui mandato, però, è durato solo 14 mesi. Non solo. Da maggio Graziosi risulta indagato dalla Procura di Torino per corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio in seguito ad un’inchiesta condotta della Guardia di finanza del capoluogo piemontese: nel mirino il sistema di reclutamento degli artisti con ipotesi di favoritismo nei confronti di alcune agenzie, in particolare una con sede in Svizzera, ma anche il bando per la riconferma del sovrintendente. Un’inchiesta emersa quando Graziosi (la cui gestione era sembrata da subito traballante, all’insegna di titoli popolari, scelta che aveva cancellato la programmazione già messa in campo da Wergnano) era già stato sostituito con Sebastian Schwarz,, musicologo e manager tedesco, nominato sovrintendente e direttore artistico del Regio nel luglio del 2019. Da capire ora se Schwarz, che di recente aveva visto proprio nel commissariamento l’unica strada per risollevare le sorti del teatro lirico, resterà in teatro e con quale ruolo.
Il nome di Rosanna Purchia potrebbe essere anche una mossa strategica del ministro Franceschini per risolvere lo stallo ai vertici di un’altra istituzione culturale italiana, il Piccolo teatro di Milano che da giugno non ha più un direttore. Il nome della Purchia, infatti, è tra quelli in campo per la successione a Sergio Escobar che si è dimesso proprio a giugno spiazzando tutti dopo che aveva garantito di restare ai vertici del Piccolo (vista anche l’emergenza Covid) sino all’autunno, gestendo il passaggio di consegne con il suo successore. In diverse sedute il consiglio di amministrazione non è riuscito a trovare l’unanimità sul nome del successore di Escobar: ministero e Comune di Milano appoggiano la Purchia, nome non gradito alla Regione Lombardia che per due volte ha disertato il cda. Nessun accordo anche su uno degli altri candidati, Antonio Calbi (oggi all’Inda dopo aver guidato il Teatro di Roma), Filippo Fonsatti (dello Stabile di Torino) e Marco Giorgetti (al vertice del Teatro di Toscana) .Si continua a trattare mentre spunta il nome di Claudio Longhi, storico collaboratore di Luca Ronconi (che sino alla sua morte ha guidato il Piccolo proprio con Escobar) e ora all’Ert di Bologna. La mossa di Franceschini, che blinda Rosanna Purchia al Regio di Torino, potrebbe ora aprire la strada a un nome condiviso per la direzione del Piccolo.