La storia del cantante azero un tempo stella della lirica scomparso alla periferia di Milano dove viveva per strada
Finisce in una roulotte alla periferia di Milano la triste storia di Eldar Aliev, morto a 49 anni per cause naturali nel mezzo parcheggiato a Precotto, zona nord di Milano. Morto solo e in povertà, dopo anni passati sui più importanti palcoscenici lirici del mondo. Perché prima di diventare un senza fissa dimora Eldar Aliev è stato un cantante lirico, un basso, in cartellone nei maggiori teatri: Riccardo Muti lo aveva voluto come Marchese di Calatrava nel 1999 per l’atteso ritorno della verdiana Forza del destino al Teatro alla Scala e sempre al Piermarini era stato Astolfo nella Lucrezia Borgia di Donizetti. E poi l’Opera di Roma e l’Arena di Verona. E ancora Madrid, Parigi, Monaco di Baviera, Amsterdam, il Giappone e il Messico. Molte le tracce della sua arte su YouTube. A un certo punto, però, qualcosa non ha più funzionato, basta contratti ed Aliev, nato a Baku, in Azerbaijan nel 1971, si è ritrovato per la strada: dopo aver dormito per qualche anno sulle panchine, da qualche mese viveva in una roulotte che gli era stata regalata per dargli un tetto, perché era affetto da diverse patologie.
A trovarlo senza vita proprio i sanitari che lo seguivano per tenere monitorate le sue condizioni di salute. Un uomo discreto e buono, dicono gli abitanti di Precotto che attorno a lui avevano costruito una rete di solidarietà e che oggi, su Facebook, ne hanno annunciato la scomparsa, avvenuta giovedì 6 agosto. Non solo. Si sono anche attivati e hanno mobilitato l’ambasciata dell’Azerbaijan per far tornare a casa Eldar che verrà sepolto, come suo desiderio, a Baku.
Da cantante lirico a senza fissa dimora, senza mai perdere la dignità, non disturbando nessuno. Così raccontano gli abitanti del quartiere nei numerosi post con i quali sui social danno l’addio ad Aliev. Dopo gli studi in Conservatorio in Azerbaijan la vittoria nel 1992 di una borsa di studio patria all’Accademia di Osimo. Da lì la scelta di rimanere in Italia. Nel 1994, grazie alla selezione della direzione artistica del Teatro alla Scala, la possibilità di seguire i corsi degli Amici del Loggione con Carlo Bergonzi e la vittoria del concorso Toti Dal Monte di Treviso. La carriera internazionale e poi il buio, la scelta (obbligata, anche se aveva detto no, con la sua discrezione, ad aiuti e ricoveri in strutture) della strada dove ha saputo farsi amare da chi, pur non sapendo il suo passato, lo avvicinava per un saluto o per un aiuto. «Un viandante del mondo senza fissa dimora, un talento rubato alla lirica, uomo schivo e gentile, con la testa in un mondo parallelo…forse adesso ha trovato la sua pace e immagino che canti saltando sulle nuvole» uno dei messaggi più commoventi pubblicati sotto una foto che ritrae Eldar Aliev, sorridente, negli anni in cui ancora cantava.
Eldar Aliev ne La forza del destino nel 1999 al Teatro alla Scala diretto da Riccardo Muti