09.06.2020 Il Festival di Salisburgo si farà. In tono minore, certo, per via dell’emergenza Covid – che vuol dire “solo” una novantina di spettacoli in un mese, anziché i quattrocento appuntamenti che erano stati programmati per l’edizione numero cento della rassegna austriaca. Inevitabilmente, per rispettare le norme sanitarie, saranno ridotti i posti disponibili per il pubblico. Ma la città di Wolfgang Amadeus Mozart non si è arresa (come hanno fatto molte città italiane, da Ravenna a Pesaro), a differenza di Bayreuth, la città di Richard Wagner che, già da tempo, ha cancellato l’edizione 2020 del festival. Altri spazi, altro respiro a Salisburgo, altro repertorio meno penitenziale di quello che si ascolta ogni anno nella cittadina tedesca dove gli spettatori vengono chiusi in teatro, sulle scomode poltrone di legno per tutta la durata della musica (e quella di Wagner dura sempre tanto). Altro coraggio da parte degli organizzatori (a Bayreuth, a dire il vero, quest’anno devono anche fare i conti con l’addio alla direzione di Katharina Wagner) salisburghesi che hanno rimesso mano al cartellone rimandando molti spettacoli già pèrogrammati (e i festeggiamenti per le cento edizioni del festival) al 2021: niente Don Giovanni e niente Boris Godunov, ma confermati, in allestimenti pensati per rispettare le distanze di sicurezza, Così fan tutte ed Elektra: il titolo mozartiano sarà diretto da Joana Mallwitz e avrà la regia di Christof Loy mentre l’atto unico di Riocard Strauss vedrà sul podio Franz Wlser-Möst, in regia Krzustof Warilowski e come protagonista Asmik Grigorian.
Si parte il 1 agosto e si va avanti sino al 30. Immancabili i concerti dei Wiener philharmonicker che vedranno alternarsi sul podio Andris Nelsons, Chrtistian Thielemann, Gustavo Dudamel e Riccardo Muti che, per il tradizionale concerto dio Ferragosto, proporrà la Nona sinfonia di Ludwug van Beethoven. Per omaggiare i musicista tedesco a 250 anni dalla nascita un ciclo con il pianista Igor Levit. A fine festival, come sempre, arriveranno i Berliner philharmoniker per due concerti diretti da Kirill Petrenko. Tra gli ospiti anche Daniel Baremboim con la West Eatern Divan orchestra e Kent Nagano con l’Orchestra della radio viennese. Concerti di canto con Anna Netrebko, Cecilia Bartoli, Sonia Yoncheva, Juan Diego Florez e Benjamin Bernheim e poi recital con Marta Argerich, Andras Schiff e Renaud Capucon. Immancabile l’appuntamento con la prosa con lo Jedermann di Hugo von Hofmannsthal in piazza Duomo.