22.04.2020 «Sono molto dispiaciuto, ma ad oggi non ci sono le condizioni per aprire il teatro e andare in scena». Così il sovrintendente Alexander Pereira annuncia che il Maggio musicale 2020 non potrà partire come previsto il 23 aprile con Lo sposo di tre, e marito di nessuna di Luigi Cherubini. Opere e concerti cancellati, almeno sino al 31 maggio nella prima parte del cartellone dell’edizione numero ottantatré del festival. Una decisione in linea con le direttive dell’Anfols, l’Associazione nazionale delle fondazioni lirico-sinfoniche, che ha concordato la chiusura dei teatri fino alla fine di maggio.
Cancellate tutte le recite dell’opera di Cherubini che avrebbe dovuto essere diretta da Diego Fasolis con la regia di Cesare Lievi. Niente Oitello nel nuovo allestimento firmato da Valerio Binasco con la bacchetta di Zubin Mehta. E il direttore non sarà sul podio nemmeno per le due recite in forma di concerto del Fidelio di Ludwig van Beethoven e per i cinque concerti con le Nove sinfonie del musicista tedesco del quale quest’anno si celebrano i duecentocinquant’anni dalla nascita. «Vi posso già dire che Otello, grazie alla disponibilità del maestro Mehta andrà in scena per la fine del 2020» annuncia Pereira che si è visto costretto anche a cancellare Jeanne Dark, l’opera contemporanea in prima mondiale commissionata dal Maggio a Fabio Vacchi, titolo anche questo, ha spiegato il sovrintendente, che sarà riprogrammato mentre non saranno recuperati gli appuntamenti beethoveniani. Saltano anche il concerto sinfonico diretto da Myung-Whun Chung previsto il 29 aprile (questo sarà riprogrammato) e gli appuntamenti con l’Orchestra giovanile italiana e il pianista Krystian Zimerman, previsti in coproduzione con gli Amici della musica di Firenze – saranno riprogrammati con Rudolf Buchbinder alla tastiera per l’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven.
«Sono in contatto quotidianamente con il sindaco di Firenze Dario Nardella e con il ministero per seguire l’evoluzione della situazione e sinceramente devo dire che sono molto preoccupato per la programmazione di giugno e luglio del nostro Festival: temo che sia difficile pensare che sarà possibile andare in scena in estate con gli altri nostri titoli» afferma Pereira assicurando poi che «il Teatro del Maggio sta lavorando per valutare e proporre ogni cosa possibile per garantire una ripresa delle attività, nella massima sicurezza del pubblico, dei lavoratori, degli artisti e per definire la nuova programmazione degli spettacoli. Farò di tutto – conclude il sovrintendente – per poter aprire il Maggio quanto prima e abbracciarvi tutti con la nostra musica».