Diario rossiniano. 1
Ricciardo e Zoraide inaugura stasera l’edizione 2018 del Rof per ricordare a un secolo e mezzo la morte del compositore Adina e Il barbiere di Siviglia le altre opere in cartellone insiema a un Cabaret rossiniano con Massimo Ranieri
Estate 2018. Tappa obbligata a Pesaro. Perché il 13 novembre ricorreranno i centocinquant’anni della morte di Gioachino Rossini. E nella sua città da trentanove anni c’è un festival, il Rossini opera festival, tutto dedicato all’illustre concittadino. Turisti da tutto il mondo – più stranieri che italiani, dice la biglietteria – da sempre approccio rigoroso e filologico alle opere del compositore per la rassegna che stasera, sabato 11 agosto, inaugura l’edizione numero trentanove (in cartellone sino al 23 agosto) con Ricciardo e Zoraide. «Mancava da ventidue anni e la riproponiamo in questa edizione 2018 anche perché debuttava duecento anni fa al Teatro San Carlo di Napoli» dice Ernesto Palacio, sovrintendente e direttore artistico del Rof, marchio di fabbrica conosciuto in tutto il mondo.
Tante le sfide che attendono l’edizione di quest’anno. E non solo perché gli occhi di tutti nel centenario rossiniano sono puntati su Pesaro. Innanzitutto tre nuovi allestimenti per i tre titoli in cartellone. Ma le sfide sono soprattutto gestionali. Il Rof riparte da nuovi vertici dopo che meno di un anno fa lo storico sovrintendente Gianfranco Mariotti, che nel 1980 si è inventato il festival, ha rassegnato le dimissioni per i dubbi espressi dalla Corte dei conti sul suo contratto. «Ma sono felice che il grande lavoro fatto da Mariotti in questi anni sia stato riconosciuto con il titolo di presidente onorario» spiega Palacio.
Lo scorso anno, poi, la rottura dei rapporti con l’Orchestra del Comunale di Bologna e il reclutamento come formazione del festival dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai che stasera sarà nella buca dell’Adriatic Arena – l’impianto sportivo trasformato in estate in teatro d’opera ancora operativo in attesa, altra sfida, della ristrutturazione del vecchio palasport pesarese – agli ordini della bacchetta di Giacomo Sagripanti per Ricciardo e Zoraide. Il dramma serio in due atti vedrà il ritorno a Pesaro di Juan Diego Florez che, proprio 22 anni fa, debuttava al Rof scritturato per un ruolo minore dell’opera (ma poi catapultato sul palco della Matilde di Shabran a sostituire l’indisposto protagonista Bruce Ford) presentata oggi in un nuovo allestimento del regista Marshall Pynkoski. In scena con il tenore peruviano, star del belcanto e interprete rossiniano acclamato in tutto il mondo, il soprano sudafricano Pretty Yende, primi passi all’Accademia del Teatro alla Scala e ora nei cartelloni dei più importanti teatri. Locandina ricca con un altro tenore, il russo Sergey Romanovsky, e un altro rossiniano doc, il basso Nicola Ulivieri.
«Anche Adina venne scritta nel 1818, duecento anni fa, ma rappresentata solo nel 1826» spiega Palacio alla sua prima edizione da sovrintendente, ma già alla terza come direttore artistico dopo aver cantato da tenore – carriera chiusa vent’anni fa – venti ruoli rossiniani, «un piccolo record» sorride. Domenica 12 agosto va in scena un nuovo allestimento della farsa in un atto firmato da Rosetta Cucchi e con il direttore venezuelano Diego Matheuz sul podio del Teatro Rossini a guidare le voci di Lisette Oropesa – soprano che grazie alla corsa ha perso ben quaranta chili, trasformando completamente la sua immagine -, Levy Sekgapane e Vito Priante.
E nuovo allestimento anche per l’opera più polare di Rossini, Il barbiere di Siviglia affidato alla bacchetta di Yves Abel e alle voci di Maxim Mironov, Aya Wakizono, Davide Luciano, Michele Pertusi e Pietro Spagnoli. Spettacolo firmato dall’ottantottenne Pier Luigi Pizzi (sue regia, scene costumi) e al debutto lunedì 12 all’Adriatic Arena. Rilettura nello stile del regista milanese che ha voluto un Barbiere meno farsesco di quello che si vede abitualmente.
«Un anno speciale che ci vede lavorare in giro per il mondo con conferenze, concerti, masterclass con i nostri allievi dell’Accademia rossiniana sino a febbraio del 2019» racconta Palacio che, come tradizione, affida ai giovani le due recite mattutine del 15 e 17 agosto de Il viaggio a Reims diretto da Hugo Carrio e con la regia, datata 2001, di Emilio Sagi.
«La chiusura del festival sarà affidata alla Petite messe solennelle, cuore dell’omaggio ai 150 anni dalla morte del compositore: Sagripanti sul podio dell’Orchestra Rai, le voci di Carmela Remigio, Daniela Barcellona, Celso Albelo e Nicolas Courjal» dice Palacio per il quale «Il 2018 è certo una ricorrenza speciale, ma l’impegno che mettiamo quest’anno è lo stesso che mettiamo in tutte le edizioni del Rof».
Un lavoro che non si limita all’estate, ma che impegna l’ente pesarese tutto l’anno. «Il lavoro di proporre gli spartiti in edizione critica curata dalla fondazione Rossini è quasi compiuto, manca solo Edoardo e Cristina, partitura che sarà pronta per il 2021» ricorda il sovrintendente sottolineando come «il mio lavoro prosegue la linea tracciata da Mariotti in tutti questi anni».
Qualche novità, certo, c’è. Concerti di belcanto con la Oropesa, Yolanda Auyanet e Pertusi. Ma Palacio per l’edizione 2018 ha chiamato anche l’attore Remo Girone, voce recitante di un concerto dedicato alle Grandi scene rossiniane (in programma il 16 agosto) con la bacchetta di Michele Spotti e la voce del baritono Nicola Alaimo. E ic cartellone il 18 agosto c’è anche Massimo Ranieri, mattatore del Rossini cabaret ideato da Filippo Crivelli. «Il cantante napoletano si cimenterà anche con brani del compositore di casa accompagnato al pianoforte da Antonio Ballista» anticipa Palacio che guarda avanti. «Ora la sfida è quella di far vedere gli apporti che le nuove generazioni di interpreti, direttori, cantanti, registi, possono dare alla lettura dei capolavori di Rossini. Come raccontare e interpretare Rossini ai nostri giorni? la domanda che ci facciamo».
E per allargare il più possibile il pubblico rossiniano dirette su RadioTre delle prime, streamng sul rinnovato sito del Rof, Ricciardo e Zoraide andrà su Rai5 il 30 agosto, maxischermo in piazza del Popolo per Rossini cabaret e Petite messe solennelle.
Articolo pubblicato in gran parte su Avvenire dell’11 agosto
Nelle foto le prove degli spettacoli in cartellone al Rof 2018