Scambi di identità e gag a non finire. E pensi a Rosaura o Gli equivoci in amore come a una commedia. Eppure la partitura di Alessandro Scarlatti non ha nulla di comico. Ha un lieto fine, con un doppio matrimonio. Ma la vicenda passa attraverso un dramma. Recitativi che raccontano la vicenda, arie liriche, meditazioni in musica dove i personaggi dicono il loro dolore per un amore perduto. E poi il lieto fine. Rosaura di Scarlatti che va in scena nel 1690 a Roma, in occasione delle feste nuziali della famiglia Ottobrini. E subito viene “esportata” a Napoli. La racconto in tre minuti